Il Negroni, storia e mito di un classico italiano

Cocktail ufficiale IBA tra i più noti ed apprezzati al mondo, le origini di questo must si perdono tra storia e leggenda. È infatti in un giorno non meglio specificato, a cavallo tra il 1917 ed il 1920, che l’eccentrico Conte Camillo Negroni si reca nel bar che è solito frequentare, l’aristocratico Cafè Casoni in via de Tornabuoni a Firenze.

Desiderando rafforzare l’aperitivo Americano che era solito gustare ed ispirato dai suoi viaggi londinesi, il Conte chiese al suo bartender di fiducia (Angelo Tesauro per alcuni, Fosco Scarselli per altri) di sostituire la soda con un ben più forte e saporito gin.
Mixando Gin, Vermouth e Campari in tre parti uguali, nacque così l’Americano alla moda del Conte Negroni, successivamente noto semplicemente come Negroni.

Re incontrastato dei cocktail pre dinner, è da più di un secolo che il Negroni miete successi nel mondo, tanto che nel 2013 venne ideata la Negroni Week, una kermesse lunga una settimana per celebrare la creazione del Conte e per raccogliere fondi per varie cause benefiche.

Questo classico italiano ha dato anche origine a numerose varianti, la più celebre della quali è sicuramente il Negroni sbagliato, con lo spumante brut che va a sostituire il gin, ma nessuna di esse ha mai avuto lo stesso successo e la stessa diffusione della versione classica, assolutamente iconica nel bicchiere Old Fashioned con ghiaccio e scorzetta d’arancia.
Cheers!